Con il termine «sindone» si indica il drappo di lino col quale gli Ebrei usavano avvolgere i cadaveri prima della sepoltura. Tuttavia, nel corso dei secoli, il significato di questo termine è venuto a definirsi per antonomasia come il drappo col quale, secondo i Vangeli, fu avvolto il corpo di Gesù per esser deposto nel sepolcro. Si tratta di una tela di lino a spina di pesce, tutta d'un pezzo, lunga 4,41m e larga 1,13m, conservata nel duomo di Torino, che lascia intravvedere l'immagine del corpo di Gesù.
Su questo telo è impressa una figura umana ripetuta due volte: una di fronte, una da dietro.
Questo perché il telo veniva ripiegato a metà sul corpo del defunto, come si vede nella prima figura.
Una volta aperto, quindi, l'impronta risultava come si vede nella seconda immagine (scorri a destra).
Il telo della Sindone è stato a lungo oggetto di critiche e perplessità. La problematica principale è l'identificazione dell'«uomo della Sindone». Per stabilire la sua identità, dobbiamo cercare tutti gli indizi per essere certi che si tratti davvero di Gesù di Nazareth.
Nell'immagine (↓) puoi vederne alcuni cerchiati in rosso.
Da questi indizi, gli studiosi sono riusciti a risalire all'esatta posizione dell'«Uomo della Sindone» sulla croce, così come riportato nell'immagine.
Sindone: dal latino sindon, dal greco sindṓn, che significa «tela di lino».