Il dibattito riguardo le «radici cristiane» dell'Europa viene solitamente associato al tentativo, iniziato nel 2003 ed abbandonato nel 2009, di formulare una Costituzione Europea. All'articolo 2 di tale proposta di costituzione viene fatto esplicito riferimento ai valori sui quali si fonda l'Europa:
«L'Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a una minoranza. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini»
🔗 Costituzione Europea, art.2I cristiani hanno sempre promosso molti dei valori menzionati nell'articolo 2 della proposta di Costituzione Europea, e anche oggi non mancano di ribadire la loro importanza e centralità, tanto che anche i papi, negli ultimi anni, si sono espressi in loro favore:
«Ritengo fondamentale non solo il patrimonio che il cristianesimo ha lasciato nel passato alla formazione socioculturale del continente, bensì soprattutto il contributo che intende dare oggi e nel futuro alla sua crescita. Tale contributo non costituisce un pericolo per la laicità degli Stati e per l’indipendenza delle istituzioni dell’Unione, bensì un arricchimento. Ce lo indicano gli ideali che l’hanno formata fin dal principio, quali la pace, la sussidiarietà e la solidarietà reciproca, un umanesimo incentrato sul rispetto della dignità della persona»
Discorso al Parlamento europeo«Apprezzando le sue radici cristiane, l'Europa sarà in grado di offrire un orientamento sicuro alle scelte dei suoi cittadini e delle sue popolazioni, rafforzerà la loro consapevolezza di appartenere a una civiltà comune, e alimenterà l'impegno di tutti ad affrontare le sfide del presente per il bene di un futuro migliore»
Discorso ai partecipanti al convegno promosso dal Partito Popolare europeo14-15
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